Storie di normalità #2
Tatiana, Johanka, Bady.
storie di normalitA’ #2
LA PERFEZIONE? NON ESISTE, L’IMPERFEZIONE È LA VERA BELLEZZA.
“Sono una donna adulta. La mia maturità mi piace, mi fa sentire bene, ma non è stato sempre così e mi sto rendendo conto che continuiamo a cambiare: le cose evolvono, le persone evolvono… tutte le nostre certezze sono con noi, ci accompagnano, ma mutano, si trasformano. I bimbi crescono, il corpo cambia, le scelte a volte si fanno complicate”
– sorride.
Sto parlando con Tatiana, una mia cara amica.
Seguo la loro famiglia come fotografa da anni, conosco l’intimità, i particolari, i dettagli, la bellezza e le fragilità.
Tana (questo il suo soprannome) racconta:
“La mia ricerca della perfezione è stata, a lungo, fonte di esitazione ad avere immagini della “nostra vita norm ale”, del nostro “io normale”. Nell’era del photoshop, dei continui aggiornamenti e aggiustamenti alla realtà, è come se si stessero fotografando dei nudi… senza filtri siamo in qualche modo scoperti. Ci ho messo un pò dunque ad accettare di fermare nel tempo momenti imperfetti, ma ho poi compreso che la perfezione è racchiusa nell’imperfezione. Lì sta il bello, lì risiede la nostra essenza, la nostra vera unicità.“
Tatiana ha due figli, ormai adolescenti: Johanka (15) e Sebastian (14).
“Ciclicamente facciamo shooting spontanei insieme a te e, mia cara Jana, tu catturi la nostra vita da quando Johanka aveva quei due piccoli codini e Bady (soprannome di Sebastian) gattonava solo. In realtà, mentre ci segui nei tuoi scatti, “stagioniamo” tutti insieme, con grazia – In meglio! Mi viene da dirle – in media a scatti di due anni circa”
– rido anche io, con lei, questo significa essere amiche: condividiamo la vita, le storie. L’età adulta, anche. I 50 anni, quasi..
“Quando guardo indietro alle foto che hai scattato, non solo vedo un’istantanea di un determinato momento, ma di solito riesco a vedere il dato periodo della mia vita e quello dei miei figli, vedo oltre alla fotografia, ritrovo sempre il mio piccolo segreto, la mia storia, tutto il contorno, la mia memoria privata. E sicuramente, i miei figli hanno le loro storie/interpretazioni, quando guardano la stessa immagine. Oltre alla bellezza del momento, ogni membro della famiglia rivive i suoi ricordi, come collegati a quel tempo preciso.”
Mi trovo a Bratislava per il Natale e con Tatiana parliamo anche di maternità, a quattr’occhi, vis a vis, senza peli sulla lingua, le chiedo com’è per lei essere una mamma:
“Una montagna russa, è…un’ottovolante. La cosa più naturale e anche la più sorprendente, sconosciuta.
Come persona che si sfida costantemente su tutto, rivisitando le mie decisioni, spesso affronto dubbi sul modo in cui sono e agisco come madre. Da un lato, sono guidata da un’intuizione, dai miei valori, dal mio passato. Dall’altro, voglio liberarmi da alcune tradizioni, modi passati, abitudini culturali, familiari.”
– Tana sosprira, come in un momento riflessivo e poi con ironia aggiunge –
“Non posso dirlo a molti, perchè non verrebbe compreso nel senso giusto, ma addestrare un cane prima di avere figli mi ha aiutato molto a capire l’importanza dei limiti di base, della completezza e della facilità che si può provare quando “no è un no, e sì è sì”.
– Consiglio super, penso io. Onesto, trasparente, vero. Questo vorrei raccontare. La verità.
“Ora, dato che i miei figli sono adolescenti, sto imparando ad allontanarmi, lasciarli respirare ma non affogare. E anche a ridefinire me stessa – dal momento che si stanno aprendo grandi orizzonti, il che è spaventoso e sconosciuto. Inoltre, man mano che le loro personalità si sviluppano – e i miei figli sono incredibilmente diversi, ho bisogno di toccare parti diverse della mia personalità – o scoprirle davvero, per rimanere in contatto con i bambini. A volte, non li capisco affatto. Altre volte, mi sento molto connessa ai loro pensieri, desideri, alle loro azioni. In realtà, sono sempre connessa. Sto imparando a fargli imparare le cose, la vita… commettendo i loro errori, ma essendo lì per loro quando hanno bisogno di me. E sto imparando ad accettare che a volte non hanno bisogno di me. Ed è dura.”
– La nostra chiacchierata è stata piena di risate e riflessioni profonde sopra un bicchiere di vino: la normalità, le nostre vite. È bello a volte condividere i pensieri, con altre mamme come te.
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