Storie di normalità #1
Sabrina, Olivia, Stefano.
storie di normalitA’ #1
L‘hanno aspettata tanto, voluta, desiderata con tutte le loro forze e i cuori spalancati, pronti a darle tutto il bene del mondo.
Olivia da subito ha fatto capire a tutti che era vivace, che avrebbe cambiato le loro vite, dal primo istante: è nata il 20 dicembre 2020, in pieno lockdown.
Tutti ci ricordiamo il lockdown, tutti noi abbiamo vissuto un periodo di cambiamento. Il 2020 per molti è stato un anno difficile, ma non per loro. Sabrina e Stefano nel 2020 hanno visto nascere Olivia, crescere la loro famiglia.
Chiacchierando con Sabrina, giusto il tempo di un caffè, mi ha regalato sorrisi ed emozioni: le ho chiesto di raccontarmi della vita da mamma, della sua Olivia e della loro routine quotidiana. Il quotidiano spaventa molti, ma è in realtà ciò che ci manca di più quando non lo viviamo, il filo dei nostri ricordi, l’insieme dei momenti vissuti.
“LA NOSTRA È DAVVERO UNA FAMIGLIA NORMALE…”
“La nostra è davvero una famiglia normale, abbiamo abitudini standardizzate, Olivia non è arrivata subito, ce la stiamo molto vivendo.”
Sabrina riprende –
“Sia io che Stefano lavoriamo tanto, siamo liberi professionisti, io sono architetto e lui avvocato… abbiamo i nostri momenti di condivisione, i momenti con Olivia sono molto concentrati. Al mattino Olivia si sveglia, verso le sette e trenta, otto meno un quarto: noi mezzi addormentati la mettiamo nel lettone, nella speranza che dorma ancora qualche minuto. La nostra giornata inizia tra giochi e coccole, noi fingiamo di dormire ancora un pò (a volte ci riusciamo anche!) e lei ci chiama con le mani, ride, ci tocca, ci sveglia… le piace”.
– emerge un sorriso nella sua voce mentre parliamo –
“Olivia è una bambina molto vivace, carica di energia.”
Il momento della colazione ci piace, la facciamo tutti insieme, lei con le sue fette biscottate senza sale, senza niente! e assaggia da noi. Il papà la prepara, la veste, non senza fatica, per l’asilo. Io intanto sistemo e metto in ordine, preparo le cose per la giornata.
Siamo fortunati, Olivia va all’asilo volentieri, è socievole, impegnativa, un pò iperattiva (come il papà)… – ride e riprende a raccontare – mia mia dice sempre che io ero vivace da bambina, ma non quanto lei, si riconosce il tratto caratteriale del papà.
“Alle 16.30 la recupero dall’asilo, arrivati casa si sta insieme: arriva la fase di gioco solo nostra. Olivia è una grande mangiona, il momento della cena ci piace ma bisogna correre: la metti sul seggiolone, ma intanto la intrattieni mentre prepari, poi finalmente pappa! Stefano rientra a cena, e subito dopo la fa giocare, ad esempio ieri con il festival di Sanremo come colonna sonora lei e il papà hanno fatto balli sfrenati per una mezz’ora! Poi si cerca di calmarla un po’ e si va a nanna, con favola della buonanotte e luce soffusa. Ieri era così stanca che si è addormentata in braccio a me, mentre indicava la figura in un libro per bambini.“
– La voce di Sabrina si è addolcita, e sulla scia di tenerezza del momento ho sorriso anche io. –
“Il weekend è diverso, nel weekend si va al mare, io sono di Sanremo e si va lì ogni 15 giorni, dalla nonna: nonna in casa le fa fare di tutto, si va in spiaggia, in bici sul lungomare, in quei giorni insieme condividiamo tantissimo. Andiamo anche in montagna, Stefano è appassionato di sci alpinismo e noi lo seguiamo! Questi giri, andare da qualche parte, le piace molto, le auguro di essere una viaggiatrice come noi.”
“NON SONO UNA MAMMA CHIOCCIA, A DUE MESI HO INIZIATO A LASCIARLA AI NONNI E DEVO DIRE LA VERITÀ, MI SONO SENTITA SERENA..”
Chiacchieriamo ancora un po’, parliamo dei loro amici, del fatto che sta per compiere quarant’anni, del “babyboom” nel loro gruppo di amici: hanno avuto un sacco di nascite nel periodo pandemico, un’esplosione di bimbi! Addirittura una sua Amica, di quelle con cui scatta la sorellanza, ha partorito il giorno prima di lei, il 19, esattamente un giorno prima di Olivia!
Abbiamo parlato delle fotografie, della scatola dei ricordi che ho io, con le foto dei miei bis nonni e nonni, che non ho mai conosciuto, tramandate di generazione in generazione come un cimelio prezioso… e ricordato i nostri lavori insieme, il primo servizio per il suo studio di architettura, poi la maternità, il servizio nascita e poi il primo anno di Olivia.
“Si fanno mille foto, restano sul computer… invece così ti resta, hai qualcosa… anche x i viaggi facciamo così.
Stampare le foto è un tema importante di cui parlare, per non ritrovarsi nella situazione classica in cui vorresti una foto ma non sai dove si trova, nel cloud o su chissà quale hardisk.”
Alla domanda “come ti trovi a essere mamma?” Sabrina ricorda la nascita di Olivia e subito dopo mi dice di essere fortunata.
“Non sono una mamma chioccia, a due mesi ho iniziato a lasciarla ai nonni e devo dire la verità, mi sono sentita serena: il passaggio a una nuova vita, un nuova routine in famiglia, dopo anni di una dimensione di coppia, il lavoro, gli impegni di una qualsiasi donna, la mia vita prima… non volevo rinunciare a queste cose ed essere completamente assorbita da questa nuova realtà. Così abbiamo trovato il nostro modo, un buon equilibrio.”
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