“Non voglio un estraneo a casa mia…”
Reportage di famiglia
Ma che cosa è? E perchè farla fare?
Reportage familiare arriva da noi come proposta per le famiglie dall’America (come tanti altri stili fotografici e non). Arriva con il termine Documentary family photography o Family photojournalism, o ormai tanto inflazionato termine Storytelling photography. In Italia ancora molto poco conosciuto e richiesto.( Potrei fare le mie speculazioni il perché ma quello magari in un altro articolo). Le fotografe americane che amo di più nel fotogiornalismo di famiglia sono Kirsten Lewis, Jennifer Tonetti Spellman , Summer Murdock e Anna Mayer.
Cosa puoi aspettarti da un servizio fotografico di questo genere?
…“io non voglio un estraneo che gira per casa mia”, “no guarda,non ho tempo per fare l’ordine”, “i ragazzi sono molto stanchi in questo periodo”, “facciamo dopo le vacanze che siamo abbronzati e riposati?”… solo alcune delle obiezioni che mi sento dire, che sotto sotto possono nascondere semplicemente la paura di una cosa sconosciuta. Voglio raccontarti con le mie parole e portare luce sul cosa è un reportage familiare e perché è bello e importante farselo fare.
La reportage di famiglia si allontana da pose artificiali, abbigliamento non probabile e scenografie complicate e si concentra ai veri scorci di vita reale di una famiglia, la coppia, i fratelli… Documenta preciso istante della vita di una famiglia che giorno dopo sfugge, ma che è anello nella storia di un ragazzo, un bambino. Ogni giorno è importante per costruire quello che sarà domani.
L’obiettivo vede il bimbo che gioca con la sua macchinina preferita. Mamma che prepara collazione sabato mattina. Il bagnetto del fratellino, litigi fra i fratelli, ragazzo che studia per l’esame. Il papà che mette figlio a letto… I momenti preziosi che rimangono nei ricordi che, se non sostenuti da una fotografia svaniscono con passare del tempo. Anelli di una catena che rappresenta la storia di una famiglia e storia personale di un bebè che diventa bimbo, che da bimbo diventa ragazzo. Il tempo che passa e che possiamo fermare nei ricordi tangibili.
Durante la sessione foto documentaristica evito di mettere in posa gli soggetti o obbligarli a fare determinate cose. Siete solo voi e i vostri amati facendo la vostra vita abituale. Proprio come siete quando gioite tempo insieme. Io, fotografa, rimango nello sfondo documentando la giornata che scorre.
Sono i ritratti spontanei del tuo oggi. Mi piace chiamarli estratto di vita quotidiana, essenza della famiglia.
Perché scegliere questo tipo di servizio fotografico per la tua famiglia e chiamare un professionista?
La tua famiglia è unica, con i suoi ritmi e rituali. Grazie al reportage di famiglia puoi vedere la tua vita tutt’altra prospettiva, vedere le cose che non avresti notato. E soprattutto vedere te stessa nella tua vita e nel tuo rapportarsi con i bimbi, l’affetto e amore che gli dedichi. Puoi scoprire atteggiamenti ed espressioni che solo il fotografo allenato riesce fermare e scoprire comportamenti dei tuoi bimbi che non conoscevi e da li persino migliorare nel impegnativo compito di genitore. Una cliente, una mamma mi ha confessato di aver scoperto solo osservando le mie foto quanto uno dei suoi figli fosse più timido dei fratelli.
La scintilla negli occhi del partner che regala un mazzo di fiori o mentre passa un bicchiere di vino per brindare. Sono due esempi di un’emozione catturati dalla fotografia e apprezzati come un regalo da un’altra cliente. Immagini di gesti e sguardi che ti confermano quanto sei amata.
“Nella vita dobbiamo sempre ed in ogni situazione assumere un ruolo, dobbiamo sempre in qualche modo controllarci. La nostra casa è rifugio dove ognuno può essere se stesso, dove siamo uno per altro. E importante per me avere le fotografie dove siamo noi stessi, sono fotografie di noi e per noi.”
Questa è la soddisfazione che mi ha espresso Michela, mamma di due bimbi. Per me la conferma di quanto è importante documentare la vita di famiglia.
Queste piccole storie sono la testimonianza che le mie fotografie sono arrivate al cuore delle persone che si sono affidate a me ad essere testimone ed onorarmi nel condividere uno scorcio della loro vita.